Gli stage sono disciplinati dalle normative delle singole Regioni sulla base delle Linee Guida in materia di tirocini (L. 92/2012) adottate dalla Conferenza Unificata Stato, Regioni e Province Autonome in data 24 gennaio 2013.
SOGGETTI OSPITANTI
Tutti i datori di lavoro pubblici o privati che siano in regola con le normative vigenti in materia di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro, di diritto al lavoro dei disabili e che non abbiano effettuato licenziamenti per attività equivalenti a quelle del tirocinio da attivare nei dodici mesi precedenti l’avvio.
Il soggetto ospitante sarà tenuto a designare un tutor aziendale, che potrà seguire un massimo di 3 tirocinanti per volta.
CHI PUÒ SVOLGERLI
Soggetti in età lavorativa (16 anni compiuti), senza distinzione tra cittadini italiani, stranieri comunitari nonché stranieri extracomunitari purché soggiornanti in Italia con regolare permesso, che hanno assolto l’obbligo di istruzione.
In particolare:
- persone inoccupate, cioè che non hanno mai lavorato;
- persone disoccupate, anche iscritti nelle liste di mobilità;
- persone con disabilità, come definite dall’art. 1 della legge 68/1999;
- persone svantaggiate, come definite dall’art. 4 della L.381/1991;
- Altri soggetti svantaggiati destinatari di specifici progetti di inserimento o reinserimento lavorativo, fra i quali si configurano anche i lavoratori che beneficiano di ammortizzatori sociali (ad esempio, lavoratori sospesi in regime di cassa integrazione da almeno 6 mesi).
QUANTO DURANO
Lo stage può durare un massimo di 12 mesi, proroghe comprese. Ciò vuol dire che un tirocinio di 6 mesi ad esempio, può essere prorogato, al massimo, per altri 6, per complessivi 12 mesi.
Se, tuttavia, lo stage è attivato a favore di un soggetto disabile, la durata complessiva può essere estesa fino a 24 mesi, proroghe comprese.
È possibile la sospensione del tirocinio per maternità o malattia lunga,intendendosi per tale, quella che si protrae per una durata pari o superiore a un terzo del tirocinio.
COME FUNZIONANO
Non trattandosi di un vero e proprio rapporto di lavoro, al fine di tutelare il tirocinante e per essere attivati, lo stage richiede la stipula di una Convenzione tra il soggetto promotore, che si fa garante della validità formativa del tirocinio, e un soggetto ospitante, presso il quale si svolge l’attività lavorativa.
Nella convenzione, nello specifico, vengono definiti gli impegni delle due parti.
Gli obiettivi formativi e le modalità di svolgimento del tirocinio sono, invece, dettagliati nel progetto formativo individuale che viene predisposto in modo personale per ciascun tirocinante e sottoscritto da tutte e tre le parti.
Poiché si tratta, comunque, di attività formativa, il tirocinante viene seguito da un tutor didattico-organizzativo individuato dal soggetto promotore, quale responsabile della fase di avvio e del coordinamento dell’intero progetto formativo, e da un tutor aziendale, sul luogo di lavoro, per le fasi di apprendimento sul campo.
Al termine del tirocinio è previsto il rilascio di un’attestazione dei risultati, specificando le competenze eventualmente acquisite, con riferimento ove possibile, ad una qualificazione inserita nel Repertorio Nazionale (L. 92/2012 art. 4 comma 67) o Repertorio regionale e Provincia autonoma.
ASSICURAZIONI E INDENNITÀ
Tutti i tirocinanti devono essere coperti da assicurazione RCT ed Inail. Queste spese sono a carico esclusivamente del soggetto promotore.
La vigente disciplina nazionale ed i rispettivi regolamenti regionali in materia, dispongono che al tirocinante venga riconosciuta un’indennità di partecipazione non inferiore ad un importo lordo mensile stabilito dalle specifiche Regioni. Essa verrà erogata a fronte di una partecipazione minima al percorso del 70% su base mensile.
I soggetti percettori di ammortizzatori sociali (mobilità, lavoratori in cassa integrazione speciale o in deroga) non hanno diritto all’indennità di partecipazione.